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guida all'andamento dei tassi del mutuo
Come tutti noi ben sappiamo i mutui possono avere varie tipologie di tassi di interesse. I tassi di interesse fissi permettono di creare delle rate mensili identiche l'una all'altra, delle rate che mettono i clienti nella condizione di sapere sempre con esattezza l'ammontare della rata mensile che deve essere pagata e del debito che è stato contratto e che permettono quindi di avere sempre sotto controllo la propria situazione finanziaria. I tassi di interesse variabili permettono invece ai clienti di sfruttare nel miglior modo possibile gli eventuali momenti di vantaggio del mercato finanziario ma si tratta ovviamente di prodotti rischiosi che possono anche far ingigantire le rate mensili a dismisura anziché renderle più leggere. Ma come vengono calcolati dalle banche i tassi di interesse che vengono poi utilizzati per i mutui?
Sia i tassi di interesse fissi che i tassi di interesse variabili vengono calcolati da tutte le banche europee sulla base di parametri di riferimento uguali per tutti. Utilizzando dei parametri di riferimento si ha davvero la certezza che vi sia omogeneità in tutto il mercato finanziario europeo senza cadere nell'usura.
I tassi di interesse fissi vengono calcolati sulla base dell'Irs o Interest Rate Swap. La Banca Centrale Europea effettua il calcolo di questo parametro attraverso la media matematica delle transazioni effettuate in euro da circa una cinquantina tra le banche più importanti d'Europa. L'Irs viene calcolato giornalmente ma viene calcolato sulla base di archi temporali che vanno da un minimo di 1 anno ad un massimo di 40 anni. In questo modo la banca può scegliere il tasso d'interesse di riferimento sulla base della durata del mutuo che deve essere concesso al suo cliente. Rimane ovvio che maggiore è la durata del mutuo minore è il tasso d'interesse di riferimento e, proprio per questo motivo, i mutui più lunghi sono anche i più convenienti.
I tassi di interesse variabili vengono calcolati sulla base del parametro di riferimento Euribor o Euro interbank offered rate. Anche in questo caso il calcolo viene effettuato sulla media matematica delle transazioni effettuate in euro da circa una cinquantina tra le banche più importanti d'Europa. L'Euribor viene calcolato giornalmente ma anche in questo caso viene calcolato ad intervalli temporali. Gli intervalli sono solitamente 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi ossia gli intervalli previsti dai mutui a tasso variabile per il cambiamento del tasso di interesse. Anche in questo caso ovviamente l'Euribor è più basso se il tempo di attesa è minore.
Oltre a questi due paramenti di riferimento dobbiamo anche ricordare il BCE ossia il tasso di interesse utilizzato dalla Banca Centrale Europea per concedere dei soldi in prestito alle altre banche europee in caso di momenti non particolarmente floridi da un punto di vista economico. Il BCE può anche essere sfruttato dalle banche per offrire ai loro clienti dei mutui a tasso d'interesse variabile davvero vantaggiosi, i mutui che prendono appunto il nome di mutui BCE. Si tratta di mutui in cui cioè la rata mensile varia a seconda dell'andamento del BCE.